Luogo

Contrada Rancia S.S. 77
Tolentino MC – ITALY

Info, prenotazioni e visite

0733.973349 / 370.3733992
info@tolentinomuseicivici.it

Orari

Maggio/Settembre
lunedì chiuso
dal martedì alla domenica 10.30 -13.00 / 15.30 -19.00

Ottobre/Aprile
martedì, mercoledì

14.30 -17.00
dal giovedì alla domenica 
10.30 – 13.00 / 14.30 – 17.00

ATTORNO AL FUOCO 10.000 ANNI FA

L’ACCAMPAMENTO MESOLITICO DI CONTRADA PACE

La nuova sezione preistorica del Museo Civico Archeologico “A. G. Silverj” di Tolentino, inaugurata a maggio 2021, propone un emozionante viaggio alla scoperta del Mesolitico, l’epoca degli ultimi cacciatori-raccoglitori europei.
Il racconto di “Attorno al fuoco 10.000 anni fa” – questo il nome della nuova esposizione permanente – si concentra sulle scoperte effettuate a Tolentino in località Contrada Pace tra il 2019 e il 2020. Le indagini archeologiche effettuate presso il cantiere di costruzione del nuovo campus scolastico “F. Filelfo- R.Frau” hanno portato ad individuare una superficie caratterizzata da concentrazioni di manufatti in selce, resti ossei e diverse strutture come focolari e aree carboniose. Le caratteristiche dei reperti hanno permesso da subito di comprendere che si trattava dei resti di un accampamento di cacciatori-raccoglitori del Mesolitico antico (circa 11.500-8,400 anni fa). Una scoperta eccezionale considerando che, ad oggi, si tratta dell’unico sito della regione Marche databile a questo periodo della preistoria. Tutta l’esposizione ruota attorno a quattro parole chiave che, in un certo senso, sintetizzano il modo di vita delle popolazioni mesolitiche: cacciatori, raccoglitori, nomadi, pescatori.

Prima Parte

La prima parte dell’esposizione rappresenta un’introduzione al Mesolitico. Vengono qui presentati i principale elementi che lo caratterizzano e il contesto climatico e ambientale dell’epoca. L’allestimento è evocativo e coinvolgente e, grazie a suggestioni visive e sonore, ricostruzioni grafiche e repliche sperimentali, accompagna il visitatore alla riscoperta dello stile di vita dei gruppi di cacciatori-raccoglitori mesolitici. E’ possibile osservare come veniva scheggiata la selce per fabbricare gli strumenti utilizzati, tanto per la caccia quanto per la lavorazione di altri materiali. Per queste popolazioni la caccia era sicuramente una delle principali fonti di approvvigionamento di risorse alimentari assieme alla raccolta di frutti e bacche selvatici. Per comprendere questi antichi popoli è necessario tenere in considerazione l’ambiente in cui si muovevano, i cui spostamenti erano condizionati dalle trasformazioni ambientali e alla variabilità stagionale e la cui sussistenza era strettamente legata allo sfruttamento delle risorse locali del territorio in armonia con la realtà naturale che li circondava.
.

Parte Centrale

La parte centrale del percorso espositivo è dedicata al rinvenimento in Contrada Pace. Nonostante la scoperta del sito sia molto recente e le attività di studio delle decine di migliaia di reperti e campioni raccolti durante lo scavo siano solo all’inizio, l’eccezionale stato di conservazione ha permesso di avanzare numerose ipotesi su come doveva essere strutturato l’insediamento e, di conseguenza, di realizzare così rapidamente una prima esposizione. I pannelli illustrano l’organizzazione dell’accampamento mesolitico, dalle aree di lavorazione della selce a quelle in cui venivano gettati i rifiuti, passando per quelle che potrebbero rappresentare le tracce di una capanna e per i vari focolari. Segue una serie di approfondimenti tematici accompagnati da vetrine che permettono di ammirare da vicino alcuni dei reperti archeologici recuperati durante lo scavo. Il primo approfondimento riguarda i manufatti in selce, dai blocchi di roccia che venivano scheggiati fino ai minuscoli strumenti utilizzati per rendere letali le frecce. Il secondo approfondimento riguarda gli indizi inerenti la dieta ed in particolare i resti ossei degli animali predati e i residui botanici delle specie vegetali raccolte. La terza vetrina espone un elemento di particolare rilievo, un esemplare di Columbella rustica, una conchiglia marina che veniva raccolta e forata per essere utilizzata per fini ornamentali.

Parte Finale

La parte finale della mostra illustra le metodologie di indagine impiegate durante le operazioni di scavo, di recupero e restauro dei reperti nonché alcune delle principali discipline di studio dell’archeologia preistorica. Per quanto concerne lo scavo vanno messi in evidenza i metodi di documentazione molto accurati che è necessario adottare durante l’indagine di un contesto così antico. Le attività sul campo hanno, infatti, comportato l’utilizzo di strumenti di precisione per la rimozione del sedimento, il rilevamento della posizione di ogni singolo manufatto e il prelievo di numerosi campioni del terreno per recuperare, attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche, gli eventuali resti botanici, pollinici e carboniosi rimasti imprigionati all’interno del sedimento. Lo studio in laboratorio delle varie categorie di reperti richiede l’utilizzo di metodologie di indagine specialistiche. Il pannello dedicato a questa tematica ne propone una rapida carrellata con l’obiettivo di permettere al visitatore di farsi un’idea sul potenziale informativo del sito per ricostruire una fase così antica del nostro passato.

I LABORATORI DIDATTICI

Nell’ultima porzione della sala è stata ricavata un’aula riservata alle attività didattiche. Questo spaio, dotato di un grande proiettore e repliche fedeli di reperti archeologici, ha lo scopo di fornire ai bambini e ragazzi di varie classi di età una serie di esperienze formative inerenti la preistoria e l’archeologia. Per i più piccoli, le attività laboratoriali assumono una fondamentale importanza per l’apprendimento dei temi affrontati lungo il percorso museale. Alcune delle attività proposte sono la simulazione dello scavo archeologico, la riproduzione di oggetti d’arte mesolitici e la produzione di strumenti ed armi preistoriche attraverso la scheggiatura della selce. La magia di una giornata nei panni di un vero cacciatore-raccoglitore preistorico sarà possibile grazie alla presena di specialisti del settore che coordinano le attività laboratoriali.

ATTORNO AL FUOCO 10.000 ANNI FA

Galleria Fotografica